La Van Kery Blues Band tenta con risultati buoni sotto il punto di vista tecnico di dare una scossa al Southern Rock, con tante sfumature.
"Rebirth" è un nome appropriato per un genere che credevo seppellito dalla sabbia rossa di un deserto americano: la Van Kery Blues Band tenta con risultati buoni sotto il punto di vista tecnico di dare una scossa al Southern Rock, con tante sfumature.
Nonostante le buone qualità tecniche e nella produzione il lavoro appare come una sorta di accanimento terapeutico verso un genere che in cuffia non trova spazio se non tra i veri appassionati, e meglio si adatta, in questo momento, ai piccoli palchi. Ci sono pennate funky e bending in abbondanza, e quando il disco si sbilancia verso un rock à la Red Hot Chili Peppers, è un attimo pensare al ponte con la voce di Anthony Kiedis in alcuni tratti.
Interessante l'omaggio a Robert Johnson "Hot Devil’s Train", che narra la famosissima leggenda secondo la quale il musicista avrebbe imparato a suonare la chitarra in una notte dopo aver stipulato un patto con il Diavolo, incontrato ad un incrocio nel deserto. Un ascolto impolverato, per chi ama ancora sporcarsi.
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La recensione REBIRTH - Live in studio di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2017-06-20 00:00:00
COMMENTI (1)
Bellissima recensione Alessandro, Grazie mille ci inorgoglisce parecchio il paragone e la frase di chiusura vale tutta la recensione..."Un ascolto impolverato, per chi ama ancora sporcarsi". Grazie dalla Van Kery Blues Band