Il primo ep dei Sonder è uno sporco concentrato di rock internazionale che passa dal progressive al grunge.
Da Pescara con furore. I Sonder scrivono il primo capitolo della loro storia musicale a colpi di un rock che si muove morbido ma sporco tra progressive e grunge.
Con rimandi a Rush e A Perfect Circle, l'ep è un ottimo inizio per questa nuova ed esplosiva band.
Un rock di impronta internazionale quello dei Sonder. Accattivante, aggressivo, passionale. Un punto più che discreto di partenza, un disco avvolgente che coinvolge dalla prima all'ultima nota.
Dalla misteriosa intro si passa alle sonorità pungenti e ai ritmi serrati di "Flyktig" e all'autentico vortice di elettricità di "Le Navier", falsa ballata che si accende sul finire. La rabbia prosegue con "De-Sidus", pezzo più grunge rispetto al resto dell'ep, e si estingue per lasciare spazio al dolore in "Breaking The Same", malinconico e intenso momento acustico.
Le continue variazioni di "The Land Behind The Sun" chiudono questo lavoro, un brano lunatico in cui il gruppo abruzzese spara le ultime cartucce e sembra volerci dire che non è finita qui, che c'è molto altro in arrivo, un secondo capitolo più feroce.
Tormentato e rabbioso, questo primo ep dei Sonder è una scarica elettrica di adrenalina dritta al cervello, breve ma decisa.
Aspettiamo il seguito.
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La recensione Sonder EP di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2017-07-10 00:00:00
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