Un disco per chi, musicalmente e stilisticamente, si schiera dalla parte dei malvagi
“Magick3”, secondo lavoro del combo marchigiano, mostra, come nel primo, un approccio di derivazione fondamentalmente garage e (proto)punk newyorkese, ma a livello di sound i marciapiedi della Bowery restano solo un punto di partenza che man mano si fa eco lontana. Molteplici, ma coerenti tra loro, sono le influenze che danno corpo ai 9 brani dell’album: dai Cramps e dal successivo psychobilly proviene un certo immaginario tratto dai film di serie B e quel gusto perverso nello sguazzare nel grottesco e nella violenza parodistica; tramite il post-punk di Gun Club, X e Flash Eaters sono riallacciati stretti legami con il blues, il rockabilly ed il suono pastoso del basso; c’è poi, determinante, l’ascendente australiano da parte dei demoni e delle immagini apocalittiche che popolavano il mondo dei Birthday Party e dei Radio Birdman.
A livello di personalità e focalizzazione della propria identità questo lavoro segna un passo in avanti rispetto agli esordi, con la band che si schiera decisa, in un ipotetico campo di battaglia stilistico e musicale, dalla parte dei malvagi, sguainando le proprie asce sonore all’avanguardia. Un disco compatto, crudo e cattivo, per chi ama i sapori forti.
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La recensione Magick3 di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2017-08-31 00:00:00
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