Un esordio che non rappresenta già l'apice di maturazione di Voza, ma dimostra come abbia tutte le carte in regola per arrivarci molto presto
Ci sono artisti che hanno bisogno di tempo per maturare, per trovare quell'equilibrio che permetta loro di esprimersi nel miglior modo possibile. Ce ne sono altri, invece, che imboccano subito la strada giusta, proponendo lavori degni del più navigato tra i cantautori, quello dalle mani sicure e ricche di poesia.
VOZA, giovane musicista campano, ha la fortuna di appartenere a questa seconda categoria. Il suo ep d'esordio, "Looking for a Candid Rose", si presenta come un diario intimo e delicato, in cui l'autore si prende cura delle sue ferite. Nel percorso introspettivo tracciato dai cinque brani, tanto sofferto quanto sincero, VOZA riesce a mettere a nudo i suoi stati d'animo, scrivendo con l'eleganza di chi non prova vergogna nel mostrare le proprie debolezze. Per fare un esempio, nel primo singolo estratto dal disco, "Lost Star", l'autore si dipinge intento a leccarsi via le lacrime, prodotto di un amore che, come un uragano, ha scosso la sua vita per poi sfumare all'orizzonte, lontano.
Quanto all'aspetto prettamente musicale, VOZA mette da parte trame sonore intricate e barocchismi superflui, per far emergere la componente acustica (su cui si regge l'intero lavoro) caratterizzata da arrangiamenti semplici ed orecchiabili. Attenzione, semplice non vuol dire banale! Al contrario, viste le affinità stilistiche, questo disco potrebbe benissimo stare al fianco di lavori brillanti come "Time is a Riddle" di Luke Sital-Singh o "Kindly Now" di Keaton Henson senza sfigurare.
"Looking for a Candid Rose" è un disco completo, raffinato e maturo. Certo, questo non significa che VOZA sia arrivato all'apice del suo percorso di crescita, ma questo suo esordio dimostra come il cantante abbia tutte le carte in regola per arrivarvi prima di quanto ci si possa immaginare.
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La recensione Looking for a Candid Rose di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2017-09-06 00:00:00
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