"È difficile trovarsi" è il nuovo album dei Bob Balera, band padovana al suo secondo disco. Pop, rock, elettronico: un po' Negrita e un po' Subsonica nelle atmosfere musicali, un po' Le Vibrazioni e un po' Sugarfree nei testi per un mix che è difficile scordarsi.
È facile da ascoltarsi, soprattutto perché è un album senza fronzoli, con testi semplici e diretti. Parla di donne perchè alla fine dai di che altro vuoi parlare (semicit.) e parla alle donne, ma non coinvolge l'intero universo femminile. Serena, Anna, un racconto epistolare sapientemente nascosto in un album che sarebbe l'approfondimento perfetto del Cesare Cremonini de "Gli uomini e le donne sono uguali".
Ma trovarsi non significa solo incontrare un'anima gemella, significa anche perderla e quindi costringersi a un riassetto totale. È difficile localizzarsi: "Bologna", "Roma Berlino", per quello che al meno in quanto a riferimenti pare un tributo chiaro alla più classica tradizione cantautorale italiana e alla svolta tedesca che ormai ogni disadatto (affettuosamente) giovane italiano insegue con speranza.
Nota dolente "Playboy": in un disco che parla di disagi amorosi, inseguimenti, donne e passioni tormentate lasciamo il ruolo degli sciupafemmine a Marracash e Fabri Fibra.
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