Un disco leggero, sofisticato, di impatto immediato
Il terzo album dei Burnite, "Midlife Conversations", esce dopo cinque anni di silenzio. Il nuovo lavoro del gruppo triestino sotto la guida del talentuoso musicista Stefano Vertovese, già membro dei Breakfast (con i quali accompagnò anche gli Afterhours nel tour del 2001) è davvero una piacevole scoperta.
Un mood leggero, sofisticato per una voce limpida e chiara che restano nella testa, ma soprattutto nelle orecchie, già dal primo ascolto. Si è di fronte a un album che unisce consapevolmente il pop al rock richiamando alla memoria le canzoni che tra la fine degli anni ’90 e l’inizio dei duemila hanno accompagnato una generazione di teenagers.
Il contatto con il panorama discografico internazionale e soprattutto inglese ha chiaramente influenzato la scrittura del gruppo che richiama molto nomi come i The kooks, Keane o i Coldplay: spensierati ma di sostanza. Il sound british è ovunque già dalla iniziale “Calendar Song", ottimo biglietto da visita per un album che davvero vale la pena ascoltare anche se solo per iniziare bene la giornata: una canzone caratterizzata da delicati riff di chitarra che ti mettono in condizione di avere un mood ben preciso, sollevato e sereno. Tutto scorre fluido tra chitarre elettriche e molta parte strumentale che rende l'ascolto piacevole e fruibile a tutti, anche a chi non ha dimestichezza con la lingua inglese.
Nove canzoni si susseguono, in continuo equilibrio tra pop e rock per raccontare il calendario d'amore di una coppia in crisi, o al vita di un quarantenne che prende atto di un cambiamento interiore. Si tratta di un album che scorre senza intoppi: come fosse una carrellata cinematografica a più riprese sulle diverse finestre che si affacciano sulla vita di ognuno di noi.
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La recensione Midlife Conversations di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2017-08-02 00:00:00
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