Una piccola orchestra che ama spaziare in un cosmo immaginifico e barocco.
Nella camera delle meraviglie messa su dai quattro – più vari ospiti – componenti di questa piccola orchestra la collezione è ricca e l'impressione è che non sia finita qui: che altre creature fantastiche arriveranno a ispirare nuovi viaggi immaginari, dopo le quattro composizioni che, fra neoclassicismo e riprese in cinemascope, ci introducono a un immaginario che spazia dalla luna all'Oriente, da lande desolate a boschi abitati da esseri mitologici. Si parte proprio dalla luna, con l'ouverture di “Selenographia”, ideale colonna sonora di un viaggio interplanetario poetico e rétro da novelli Méliès, per poi atterrare in una radura popolata di “Sciapodi” e altri personaggi da bestiario medievale, e dopo il folklore giapponese evocato dai suoni delicatamente orientaleggianti di “Kitsune”, toccare terra con la prepotente “Monadnock”. C'è ancora tempo per una diversa versione di “Kitsune”, prima di tornare a cercare, nel mondo e oltre, nuovi tesori da esporre nella wunderkammer.
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La recensione Wunderkammer Orchestra di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2017-08-24 09:00:00
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