Rivoluzione 9 è un disco pop, cantabile con un sound che si rifà agli anni passati
Originari della Calabria, musicalmente insieme dal 2004 con all’attivo numerosi live, gli Skelters tornano il loro nuovo lavoro, “Rivoluzione 9”. Per il nome di questo album la band scomoda nuovamente i Beatles, infatti la traccia "Revolution n.9" è contenuta nello stesso album, "White Album", dal quale il gruppo ha preso il nome. “Rivoluzione 9” è il primo lavoro totalmente in italiano e racchiude nove tracce, quattro delle quali già edite. I temi trattati nelle tracce fanno riferimento all’uomo, alla società, ai sogni e all’amore. Il lavoro si apre con “Siamo”, orecchiabile con un testo che parla dell’uomo, con i suoi lati opposti. “Anima” è una critica ai luoghi comuni, a quello che la gente si aspetta con il messaggio di seguire quello a cui si crede senza vendersi l’anima. Anche in “Londra”, singolo che ha anticipato l’uscita del disco, è presente un simile consiglio “vivi la vita come la senti”. In “Senza lei”, “Chimica d’amore” e “Ora non ci sei più” tema centrale è l’amore: perso, desiderato, l’attrazione degli opposti, l’amore come sentimento universale. Le nove tracce sono decisamente pop, tutte da cantare con ritornelli melodici e orecchiabili, testi mai banali, nessun tipo di eccesso e un sapore un po’ retrò. Un mix che funziona, e che nell'uso dell'italiano trova nuove soluzioni che giovano molto agli Skelters.
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La recensione Rivoluzione 9 di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2017-09-14 00:00:00
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