Un disco di colta (e straniante) elettronica ambientale come trasfigurazione sonora del romanzo fantascientifico “Stazione Kelvin” di Lorenzo Lasagna.
Talvolta possono nascere piccole grandi sorprese quando uno “smanettone” elettronico e uno scrittore decidono di collaborare assieme. Max "$kake" Scaccaglia è lo “smanettone” di turno, Lorenzo Lasagna lo scrittore, più esattamente l’autore del racconto fantascientifico “Stazione Kelvin”. L’intento comune quello di un disco legato al romanzo: non un didascalico commento sonoro, in vero, quanto un vero e proprio disco autonomo in grado di riprodurre in musica le ambientazioni misteriose e angoscianti presenti nella narrazione.
Due anni di gestazione e voilà, il progetto prende vita; anche per merito di una squadra di gregari (che poi tanto gregari non sono), quali la regista Eleonora Travagliati, che ha curato la parte visuale del lavoro, e i due vocalist aggiunti Nicola Briganti (Celeb Car Crash) e Michelle Cristofori.
"Music 4 Kelvin" si muove come un’inafferabile creatura mutante all’interno di un anfratto spazio-temporale non ben identificato, in quel suo fluttuare tra glitch music di scuola Oval (“L’uomo che ho visto semplicemente non esiste”, “Intermezzo. Scintille come fuochi distanti”) e decongestioni ambientali à la Biosphere (“Campi magnetici”), tra electropop “krautizzato” in odor di Röyksopp (“Brentano”, “Un’aurora boreale”) e il fantasma di John Carpenter scrutato da lontano (la conclusiva “Secondo giorno di turbolenza”). Il tutto costantemente infestato da tossine cosmiche in grado di catapultarci all’interno di una persistente sensazione di straniante solitudine. Proprio come se fossimo tutti dei piccoli Giovanni Steller alla deriva nello spazio.
---
La recensione Music 4 Kelvin (EP) di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2017-10-05 00:00:00
COMMENTI (4)
Troppo buona Mèri... :))) un abbrazzo
Ciao Max, complimenti per la recensione. Aspetto il nuovo video dell'Ele... Kiss.
Grazie Ale... :)
Biosphere e Carpemter azzeccatissimi, c'ha preso... comunque grande Max! Complimenti. Ale.