Anche l'altra metà degli Iori's Eyes debutta in solitaria, con un disco saturo di tormento, estasi e bellezza.
Con un nome d'arte come Christaux e un titolo come “Ecstasy”, è chiarissimo il messaggio riguardo a quello che dobbiamo aspettarci: intensità.
E così è, nel debutto della seconda metà degli Iori's Eyes a cimentarsi con un lavoro da solista: un'intensità quasi mistica, che risuona come un riverbero in un edificio sonoro barocco, fitto di angoli dove ritrarsi in solitudine e di aperture da cui filtra una luce densa e seducente.
E probabilmente non è un caso se l'immagine in copertina ricorda quella di Anohni: un'icona di angelo caduto, etereo e asessuato. Una voce che si tormenta alla ricerca di un corpo, ritrovato nelle melodie solide e negli arrangiamenti scultorei di canzoni come “An Ode To The Beast”, con il suo movimento ascensionale, “Human” e “Light Year”, che flirtano col new romantic, con George Michael e i Tears For Fears, fermandosi a un soffio dal kitsch per cedere il passo all'emotività asciutta di “Tonight”, e ancora a un Perfume Genius che ammanta di lustrini taglienti il gelo wave di National e New Order in “A Minute To Now”, alle spire electro che avvolgono “The Fire”, al pop cristallino di “Surreal” e “Recognize”, e allo spiazzante recitato in italiano di “Spazio HD”, forse l'unica nota fuori posto: non brutta, sia chiaro, solo decontestualizzata, come una pietra dalla forma irregolare incastrata di forza in queste mura altrimenti compatte e omogenee.
Ma è una piccola disarmonia che turba solo per un attimo il fascino di un disco sorprendentemente romantico e vigoroso.
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La recensione Ecstasy di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2017-05-10 09:00:00
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