Carlo Mazzoli Avalanche Blues 2017 - Cantautoriale, Folk, Blues

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"Avalanche Blues" è un album di buon livello di cui (forse) non si sentiva il bisogno

Carlo Mazzoli è uno che sa perfettamente quanto fa. Anche se nato da una profonda crisi personale e voglia di intima rinascita, questo "Avalanche Blues" lo conferma in ogni canzone. Eppure il disco registrato al Soundclub Recording Studio di Marino non pare convincere del tutto, anzi lascia in sospeso più di un punto. Fatto salvo che l'artista romano è, come abbiamo già detto, un artista del tutto competente, in canzoni come "Goin' Astray", sembra sempre mancare qualcosa: ora uno spunto, ora un lampo creativo ora (e soprattutto) la voglia di spingere un po' più là la propria cifra stilistica.

Se Mazzoli invece di andare sempre sul sicuro, di scegliere la soluzione a lui più nota e il registro maggiormente consono alle sue corde, ogni tanto cambiasse rotta, ne gioverebbe tutto il disco. E invece no, si rimane sempre negli stessi lidi, per carità carini e ben curati, ma mai degni di una seconda visita e mai in grado di rimanere impressi nella memoria. "Avalanche Blues" ha davvero poca di quella forza e possanza insita nel suo titolo: alle volte è meglio non andare in alta montagna se si hanno paura delle valanghe no? O almeno che si osservino con cura i sentieri e non si scelga ogni volta il passo più comodo. 

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La recensione Avalanche Blues di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2017-10-02 00:00:00

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