Se una manciata di parole può descrivere un disco intero, nel caso di “Catene”, è sicuramente “palpitante caleidoscopio sonoro”. Realizzato dalla band sarda degli Ipnotica, infatti, l’album si compone di brani profondamente eterogenei che si liquefanno tra elettronica, punk, pop e spunti psichedelici, tradendo le diverse radici musicali dei componenti il gruppo.
Undici le canzoni proposte: pezzi che si susseguono in un intenso baccanale ritmico e i cui tratti appassionati e intimisti (“Sta notte sarà un’altra notte da immergere in un boato. Una luce e poi non ci sarò più. Sta notte sarò rosso e bianco sangue e purezza, amore e ebbrezza. Stanotte stai qui io non ho più” origini”) zampillano nella magistrale interpretazione di Elias ed in argute sfumature sonore.
Il tutto a palesare il cristallino talento degli Ipnotica, combo che, a dispetto di una fisiologica inesperienza (è nato a Nuoro nel settembre del 2003), si dimostra capace di realizzare un disco davvero di ottima fattura: cinquanta minuti di musica tesa e penetrante che ha soltanto brevissime cadute di tono (nei brani “Goodnight girls” e “Maldego”).
Ma, vale la pena sottolinearlo, le flessioni sono davvero limitate e decisamente insignificanti se confrontante alla bellezza di episodi come “Luce sul letto” (splendida fusione tra melodia ed elettronica), “Stanotte” (dai contorni introspettivi e passionali), “Love in chains” (pungente cimento punk) e “Il tempio di Eleonora” (ballata dalle tinte chiaro-scure).
Un cd che mi è proprio piaciuto e che mi auguro abbia presto un degno seguito.
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La recensione Catene di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2005-03-23 00:00:00
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