Un concept sospeso tra una sorta di psichedelia ultracontemporanea e la voglia di tirar fuori sofisticate armonie dalle cose.
Il suono del quotidiano per raccontare la sconfitta: “Happy Loser” è un concept sulla consapevolezza e il superamento degli inciampi, fatto di body percussion, oggetti che diventano strumenti per improvvisazioni sonore tra industrial e sperimentazioni, e la voce che si insinua per trasformarsi essa stessa in strumento. Il progetto solista di Peppe Costa è una continua ricerca che mette da parte la strumentazione convenzionale per scavare nelle potenzialità ritmiche di ciò che convenzionale non è, costruendo atmosfere dominate da tonalità scure e nervose, con una tensione costante e un muoversi lento tra strutture geometriche e linee spezzate.
Da “Naninnananna” a “Loser”, o viceversa, visto che il musicista consiglia di ascoltare il disco in entrambi i versi per coglierne appieno ogni sfumatura, scorrere le tracce di questo lavoro significa immergersi nelle profondità visionarie di Yosonu, nel suo accostarsi alla musica sospeso tra una sorta di psichedelia ultracontemporanea e la voglia di tirar fuori sofisticate armonie dalle cose, di succhiare e riflettere il ritmo del mondo, con l’animo creativo di un pioniere che si approccia al nuovo con stupore e determinazione. “Happy Loser”, in cui Costa si avvale della preziosa collaborazione di John Egan, flautista degli Ozric Tentacles e dei Dream Machine, e di Paolo Tofani, storico chitarrista degli Area, è un concentrato di soluzioni fantasiose e beat futuristici, di incalzanti ossessioni percussive e tentativi melodici che si sciolgono in onde oscure dal sapore ipertecnologico e primitivo al tempo stesso. La materia, il corpo, l’uomo, sono al centro di questo progetto che si rivela un valido esempio di come percorrere strade alternative possa condurre a risultati molto interessanti.
---
La recensione Happy Loser di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2018-03-20 00:00:00
COMMENTI