"O.N.G. Crash" di Gabriele Mitelli è una raccolta free jazz, un album noise, un disco rock. Anomalo, ma bello.
È musica che si nasconde e si espone, insiste sul dettaglio e poi avanza nel quadro generale, respinge ascolti distratti e attrae chi non ha preconcetti. “O.N.G. Crash” di Gabriele Mitelli è una raccolta free jazz, è un album noise, è un disco rock. Tre lavori in uno, un lavoro in tre tempi: c’è quantomeno un suggerimento di perfezione. Mitelli per circa un’ora racconta la sua visione musicale, che nella reiterazione e nell’improvvisazione trova solo alcune delle sue caratteristiche: quelle che confermano le premesse, evidentemente, ma che non riassumono tutta l’ambizione di questo disco anomalo e bello.
Se nella prima traccia c’è un omaggio esplicito a “Lanquidity” di Sun Ra, lo scarto vero arriva con la seconda, venti minuti abbondanti divisi in vari momenti. C’è una quiete che promette fuoco e tempesta, c’è un arrangiamento che si piega e si dilata seguendo le esigenze dei musicisti coinvolti. E c’è una notevole reinterpretazione di “A tratti” dei CSI, che emerge lenta dal rumore sordo e si espande in tutte le direzioni possibili: forma psichedelica e sostanza melodica, una canzone bizzarra e sbilenca eppure solidissima e totalmente a fuoco nella versione che ne dà Mitelli. “O.N.G. Crash” basa la sua credibilità su un discorso di rigore e stile, ma concedendosi i giusti spazi per cambiare idea, e cambiare ancora. E ancora.
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La recensione O.N.G. Crash di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2017-08-28 09:00:00
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