Cavalcate nelle oscurità new wave con intarsi di elettronica: bene questa seconda prova dei Secret Sight
Quanti di noi aspettavano settembre per chiudere i conti con questa "lunga estate caldissim-a"? A parte gli scherzi e gli slogan pseudo-adolescenziali, il lavoro dei Secret Sight "Shared Loneliness" è un disco importante, l'ideale per iniziare alla grande con l'autunno in musica che ci attende. Il gruppo anconetano, arrivato al suo secondo album, propone un discorso artistico ben definito: una new-wave se si vuole classica, cruda e dura, molto netta e nelle sonorità e nei testi, fino alla voce. Il tutto però, proprio per il fatto di venire espresso ottimamente, non è mai stucchevole e lascia l'ascoltatore sempre con l'acquolina alla bocca, in attesa del prossimo pezzo. L'inizio, l'inizio vero dopo il primo pezzo di apertura, "Stage Ligth", è una magnifica cavalcata nell'oscurità: qualche intarsio di elettronica ma una linea dura e pura che si rinnova di pezzo in pezzo.
Con "Swan's smile" (titolo adorabile) i Secret Sight raggiungono forse la summa più perfetta del loro discorso: di base sono dei romantici, o meglio dei romanticisti, che tramite la new-wave oscura allargano il discorso arricchendolo di gustosi eventi climatici epici. Certo, non è un album iper-fruibile questo "Shared Loneliness": le canzoni sono tutte piuttosto lunghe, tutte piuttosto omogenee e non pare esserci un pezzo trainante.
Tuttavia questa assoluta fedeltà alla linea è proprio il punto di forza del gruppo di Ancona: e se anche voi non vedete l'ora di rimettervi la vostra felpa preferita, con i Secret Sight il fresco non sarà mai tanto dark, fico e pieno di echi stimolanti.
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La recensione Shared Loneliness di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2017-08-23 09:00:00
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