La band ci mette idee ed energie, ma non basta, il disco risulta fin troppo faticoso all’ascolto e forzatamente sopra le righe, valicando troppe volte il confine dall’essere un’opera interessante all’essere ridondante e quasi fine a sé stessa
Il secondo capitolo dell’ep "Racconti dall’era spaziale" è un mini concept che si insinua in prima battuta con le chitarre rock di “Luna II”. Volutamente colmo di difetti, grezzo nei suoi effetti artificiosi, il pezzo (come il resto dei brani) libera un sound mal levigato a causa degli effetti non sempre bilanciati, secondo una distorsione a tratti parodistica delle suite psichedeliche anni ’70.
Una caoticità irrisolta, che va a scontrarsi questa volta con “Tempesta solare”, un calderone di synth accompagnati da una vocalità che incontra per certi versi le atmosfere lunari delle saghe spaziali animate giapponesi, chiave tangibile del repertorio dei John Boy Walker & the Gibas. Se mai la commistione di ritmiche e suoni progressive non avessero ancora sbrogliato alcuni nodi del progetto stilistico della band, il viaggio interstellare non si sottrae ai veloci cambi di immagine e di direzione con “Jupiter Juno”, culminando nel dirottamento di “Benvenuti sulla Terra”, dove al frastuono delle sovraincisioni sonore, riconoscibili sulla perpetua chiusura della canzone, l’ep si riappropria per un momento di una maggiore razionalità e stabilità cucita da una melodia pur sempre visionaria, ma meno audace.
La band ci mette idee ed energie, ma non basta, il disco risulta fin troppo faticoso all’ascolto e forzatamente sopra le righe, valicando troppe volte il confine dall’essere un’opera interessante all’essere ridondante e quasi fine a sé stessa.
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La recensione Racconti dall'Era Spaziale - Vol.II di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2017-10-09 00:00:00
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