Un incontro dai toni acidi che cerca di vagliare l'interiorità di un autore non proprio comunicativo.
Di esperienze simili ne abbiamo viste tante: non c'è bisogno necessariamente di citare quel Funcrusher Plus dei Company Flow, progetto più che underground nel lontano 1997, per capire come nasce questo disco, eppure. Eppure, seminalmente, è forse da lì che bisogna partire per individuare la stortura nella quale s'inserirono, in Italia, dischi come Musica senza musicisti o i vari ed eventuali progetti Uochi Toki. Ecco, è proprio forse da questi ultimi che Alfre D' e C.O.C. prendono di più per scrittura e atmosfere: la prima è cervellotica, a volte inutilmente arzigogolata; le seconde sono invece spesso storte, sghembe, nevrotiche, acide. Lo stesso Alfre D' lo ammette, anzi lo urla, in "Conto le pecore": «Sto tra il nonsense e il mistico» e mai forse descrizione fu più riuscita.
Non è sempre semplice seguire gli spunti che incessantemente vengono recitati a voce molto alta e cadenzata, non ci è ancora chiaro cosa vuol dire che: «dormire è fare pompini ai sogni, aspettiamo di eiacularli in 'sti mondi» ma, facili ironie o meno, è senza dubbio vero che una frase del genere conferma il nome del brano: "Esisto".
In circa venti minuti, infatti, Alfre D' si afferma come assoluto protagonista e sì, possiamo concedergli con un certo margine di esistere e d'essere riconoscibile, magari pur obbedendo a un qualche cliché. Nonostante questo, il disco non è affatto di facile ascolto e necessita di assoluta dedizione per venire apprezzato e fruito. Senza di queste, infatti, scotto da pagare sono la noia immediata e il dover sopportare una certa pretenziosità non sempre gestita benissimo.
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La recensione Il cielo si fa i cazzi suoi - Con C.O.C di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2017-10-16 00:00:00
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