Cinque tracce tra pop ed elettronica dal retrogusto vintage
I Lev si definiscono come gruppo dai confini incerti, "partono da Padova, ma li puoi trovare sparpagliati un po' ovunque, tra l’Ikea di Bologna e quella di Tottenham". Divertente che abbiano nominato l'Ikea, perché il loro primo ep costituisce proprio un catalogo delle loro migliori qualità, dei loro suoni preferiti, mixati e assemblati nelle cinque tracce del loro esordio.
Le prime note di "Damn Dog" parlano di Blur, del connubio tra suoni leggeri all'orecchio e voce venata di malinconia. Alla festa si uniscono percussioni e archi, elementi che torneranno a farsi sentire nella bomba dell'ep, "Paranoia da ballo". Qui si parte dall'elettronica, da un solitario ritmo tribale, per poi lasciarsi andare a un tocco di Bjork e all'esplosione sfacciata del dancefloor, dove si rincorrono suoni sintetici, batteria e fiati.
Mantenendo la propria impronta electropop, i Lev si cimentano in brani più distesi e melodici, dando anche con una struttura più lineare ottimi spunti sonori. "Null" e "Joey Told Me", momento più brioso dell'ep, confermano la versatilità del quintetto, che rende però al meglio nei suoi pezzi più complessi, dove l'elettronica si mischia con i suoni più vintage del loro arsenale, come nella sofisticata "Reflections", che chiude il lavoro riassumendo e condensando i punti forti del progetto.
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La recensione EP2 di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2017-10-13 00:00:00
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