"Flow" è il secondo album dei fiorentini Perfect Cluster. Un deciso mix di musica rock ed elettronica dalle sonorità più pesanti rispetto al disco d'esordio.
Svolta rock e industrial per i Perfect Cluster. Il trio fiorentino torna a distanza di ben cinque anni da quel primo "Noise Pleasure", con sonorità più ruvide rispetto all'esordio e con maggior cattiveria. Un cambiamento deciso che non dispiace affatto.
Un po' A Perfect Circle, un po' Nine Inch Nails, un po' Depeche Mode: "Flow" è un concentrato di rock velenoso con derive elettroniche che si muove sinuoso tra progressive e industrial.
Suggestivo e pungente, a tratti misterioso. Questo secondo album dei Perfect Cluster è una fusione di strumenti musicali che vanno dalle chitarre al vibrafono passando per un singolare xylosynth, oltre che una fusione di voci, quella acida e al tempo stesso seducente di Riccardo Chiarucci (molto alla Trent Reznor) e i cori distorti e avvolgenti di Irene Pareti.
Dall'ipnotica scarica elettrica di "Get It Loud", brano più puramente rock, a "Speed", pezzo rigorosamente industrial, dalla mistica ballata "Slightly" ai vividi momenti strumentali come "Magic Paper" per poi chiudere in bellezza con "After The Suicide", sintesi perfetta di tutte le influenze del gruppo, di tutti gli elementi chimici e musicali di cui sono fatti i Perfect Cluster.
La band raggiunge un nuovo livello di maturità musicale, azzarda e convince. Esplora territori finora solo sfiorati, va oltre qualche limite senza paura e senza esagerare, mischiando nella libertà più totale rock ed elettronica in un flusso di coscienza irresistibile. Una nuova dimensione del rock, una nuova e ricca frontiera con varie sonorità distanti tra di loro che si incontrano con coraggio e determinazione.
"Flow" è un fulmine a ciel sereno, una tempesta che ci trascina via. Lasciatevi trasportare.
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La recensione Flow di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2017-10-23 00:00:00
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