Un italiano, una irlandese e un portoghese per un grande album di groove internazionale
Un italiano, una irlandese e un portoghese per un grande album di groove internazionale. Detta così sembra l'inizio di una barzelletta, a metà strada tra un Gino Bramieri d'annata e una delle tante edizioni de "La sai l'ultima": "C'era una volta un italiano, un'irlandese e un portoghese". E invece no. I Wattafog non hanno certamente intenzione di fare ridere l'ascoltatore, quanto la voglia di farlo ballare fino allo sfinimento, con la carica di groove che praticamente in ogni pezzo del loro "Dramatic Harmony" riversano con generosità. Già l'inizio dell'album è una dichiarazione di intenti, come se dicesse "signori e signore, non c'è trucco, non c'è inganno": "Imaginary Man" e "Noturno" sono due canzoni ben fatte e piacevoli da ascoltare, con la seconda che si segnala per quell'atmosfera dolce e malinconica che solo la lingua portoghese riesce a dare.
Registrato tra Palermo, Berlino e il Portogallo,"Dramatic Harmony" è uno dei migliori esempi di come per fare musica occorra poco, veramente molto poco: bastano tre amici, la voglia di fare festa e tutta l'energia per creare qualcosa che, se non è forse destinato a rimanere negli annali per sperimentalismo e arditezza stilistica, è certamente un album che fa passare il malumore anche nel più bigio dei giorni sulla più squallida linea di trasporto urbano della propria città. Su tutte "Sonho" comunque è una gran canzone di pop-cantautorale che era dagli anni Novanta più romantici che non si sentiva.
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La recensione Dramatic Harmony di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2017-11-03 00:00:00
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