Uno split in cui si incontrano due anime punk, che riescono a dire le cose anche sottovoce
Il 2 Ottobre 2017 le etichette Bearded Punk, NoReason Records, Inconsapevole Records e Morning Wood rilasciano uno split album che vede come protagonisti Hans Roofthooft (voce e chitarra dei F.O.D.) e Matteo Caldari (cantante e bassista dei 7years).
In questo disco Hans Roofthooft e Matteo Caldari lasciano alle spalle il sound delle rispettive band di appartenenza con i loro ritmi serrati e le loro chitarre ruggenti, per lasciare spazio alla componente acustica. Le sonorità non sono più quelle punk alle quali avevano abituato i propri fans. In questo lavoro si respira infatti del sano rock acustico dalle venature folk. Il ruolo di apripista spetta a Hans Roofthooft, che con la sua "New Year's Eve" ci proietta immediatamente nell'atmosfera che dominerà l'intero disco in cui è la chitarra acustica a fare da regina. Nei quattro brani che seguono, sempre affidati alla voce di Roofthooft, spicca con decisione "Fucked in the ass", canzone provocatoria dal divertente ritornello a filastrocca che recita: "Have you ever really been fucked in the ass?" (a voi la traduzione). Dalla sesta traccia, "The Workers", le redini del gioco passano a Matteo Caldari il cui timbro vocale richiama quello del Joey Cape di "Stitch Puppy", impreziosito- occorre dirlo- da un bellissimo songwriting. Nel passaggio dalla prima metà del disco alla seconda, i titoli riescono a scorrere fluentemente, senza cali di tensione e senza picchi, seguendo un andamento regolare che riesce a tenere incollato alle cuffie l'ascoltatore.
Nel complesso, il lavoro di Hans Roofthooft e Matteo Caldari funziona bene. Il ritmo c'è, il rumore non manca (anche se si poteva osare un po' di più) e le idee melodiche sono positive.
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La recensione Hans Roofthooft // Matteo Caldari di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2017-11-06 00:00:00
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