Un po' di prog acustico non ha mai fatto male a nessun
Per parlare di "Aru Kuro on Rhea Moon" ci siamo andati a rileggere questa recensione, un pezzo, va detto molto acuto, nel quale si sottolinea come quando si pensi a un duo formato da due fratelli la parola "armonia" non è esattamente la prima cosa che ti sovviene. Eppure no, con i LABOBROS la storia è proprio diversa. Già perché "Aru Kuro on Rhea Moon" oltre a essere un album suonato molto ma molto bene è anche un vero e proprio inno all'armonia, anche grazie a pezzi ben congeniato e arrangiati con classe.
Prendete un pezzo come "Bath Math". Magari non apparirà lampante ma per realizzare una traccia del genere non è che uno possa improvvisarsi musicista, lo si deve essere al cento per cento e i fratelli Labonia evidentemente lo sono. Il loro prog-acustico non è, diciamo così, il più sperimentale mai apparso su schermi ma funziona e si lascia ascoltare più e più volte.
Se proprio dobbiamo ravvisare qualche piccola sbavatura in "Aru Kuro on Rhea Moon" possiamo dire che l'inizio di questo disco non è all'altezza della sua conclusione: infatti si fa un po' po' fatica a prendere le misure di un album che, lì per lì, pare un po' "poca cosa". Ecco allora che al termine di questo nostro pezzo ci permettiamo di avanzare un consiglio: portate pazienza coni fratelli Labonia, il meglio è alla fine.
---
La recensione Aru Kuro on Rhea Moon (2017) di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-05-14 08:01:13
COMMENTI