Un viaggio intercontinentale in nome della disco anni ’70 e del folk. L’atteso ritorno dei Joe Victor è un’opera spiazzante, nel senso migliore del termine, e a prova di jet lag. State già ballando?
“Vogliamo suonare tanto, soprattutto all’estero. E fare un secondo disco bellissimo”. Così Gabriele, voce e chitarra dei Joe Victor, si augurava nella nostra intervista del 2015, una volta incalzato sul futuro della band. Due anni e un centinaio di concerti più tardi, l’auspicato disco bellissimo ha un titolo, una copertina e dieci canzoni folgoranti. “Night Mistakes” è sotto molti punti di vista un’opera che spiazza: che il precedente “Blue Call Pink Riot” aprisse un ventaglio di possibilità piuttosto ampio in vista di un secondo album, era chiaro, ma alla svolta disco folk dei Joe Victor, in fondo, non eravamo del tutto preparati.
Tra la sessione ritmica che, rispetto all'esordio, è letteralmente esplosa, e le influenze musicali che sembrano moltiplicate, la band romana ha deciso di affidarsi alla ricca produzione di Matteo Cantaluppi (Thegiornalisti, Ex-Otago, Bugo) per proiettare il proprio sound eclettico in un formato pop ancora più orecchiabile e compatto, ma capace di mantenere intatta la natura esuberante e multiforme del progetto. “Disco Folk Genial”, primo singolo estratto, è in questo senso la summa di un’evoluzione che fa del ballo, o meglio ancora del movimento in senso assoluto, la musa ispiratrice di questo atteso ritorno e la principale chiave di lettura dell’album. Qui è evidente che la priorità di “Night Mistakes” non coincide con la world music e il voler inseguire a tutti i costi un genere universale, quanto piuttosto il voler usare a piacimento influenze lontanissime come semplice mezzo per raggiungere uno scopo ben preciso: farvi impazzire, farvi sudare, ricordarvi che un’alternativa alla combo “divano, cioccolata calda e Netflix” esiste persino nel 2017 e si chiama disco folk.
Di fatto, già nella sola “Disco Folk Genial” ci troverete come minimo l’indie rock, il Rio Grande, versi da chansonnier francese, synth d’ispirazione balcanica e, appunto, una miracolosa convivenza tra disco anni ’70 e folk, mentre il John Travolta di "Saturday Night Fever" fa la pace con il suo alter ego di "Urban Cowboy". È questo, probabilmente, il pregio più grande dell’album: “Night Mistakes” è innanzitutto un disco da esploratori, frutto di ascoltatori insaziabili ancor prima che bravi musicisti; e in grado di spingere alla scoperta di mondi musicali nascosti che, nonostante la rivoluzione digitale, tendiamo spesso ad ignorare per pigrizia o, peggio ancora, sottovalutare. Ce li vedo perfettamente i Joe Victor a perdere le giornate intere su un sito come Radiooooo, intenti a scovare il fenomeno pakistano degli anni ’80. Di riflesso, “Night Mistakes” è un viaggio totale che, pur essendo tremendamente orecchiabile, richiede un ascolto attento e appassionato.
In “Goldenation” una disco d’impronta nordafricana convive serenamente con i Daft Punk, mentre “Charlie Brown” capovolge il tutto su un tema kitchissimo d’ispirazione brasiliana e “Goombay Drums” riaccende lo spirito folk e gospel a cui il gruppo ci aveva abituato, portando le Ande addirittura nei Caraibi.
Si deve dire che in questo continuo peregrinare per il mondo, sempre e comunque in nome della disco e del folk, l’Europa fa continuamente capolino. I Bee Gees sono una specie di santi patroni dell’album (evidente la loro influenza in “Superstar”) con tanto di spolverata tamarra quanto basta; lo spirito di David Bowie accompagna i romani in più di un’occasione (“The Way Of Love”), così come le tastiere di “Night Music”, pezzo nato per essere suonato dal vivo, ci riportano direttamente agli Who.
Se a questo punto vi sentite spaesati a causa del jet lag, non temete: la mano di Cantaluppi è riuscita a mettere insieme tutti i frammenti colorati del caleidoscopio e a voi non resta altro da fare che scoprire le mille sfumature del disco, ascolto dopo ascolto. Per quanto mi riguarda, “Night Mistakes” è al momento il mio album italiano del 2017. A questo punto, non servono molte altre parole, ci hanno già pensato i Joe Victor a riassumere il tutto alla perfezione: Disco. Folk. Genial.
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La recensione Night Mistakes di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2017-10-16 00:00:00
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