Una prova interlocutoria, comunque riuscita, che piacerà ai fan
Seguo la musica dei Kill Your Boyfriend fin dagli esordi, ovvero fin da quell'ep del 2011 che ne consacrava la nascita artistica. Ne ho seguito le successive evoluzioni, constatando la (sempre crescente) voglia di definire la propria cifra stilistica in maniera il più possibile personale. Cosa non facile, visti e considerati i capisaldi del genere a cui si ispirano. Bisogna però ammettere che i due trevigiani col tempo hanno saputo trovare la strada a loro più consona, fino ad arrivare a questo singolo dove si compie definitivamente quella discesa negli inferi pronosticata nella recensione del lavoro precedente.
Queste 2 canzoni avrebbero infatti potuto trovare posto nella tracklist di "Ghosts", ma probabilmente avrebbero appesantito un ep già scuro di suo. Quando infatti parte "Ulrich", la prima del lotto, si piomba in men che non si dica in un'atmosfera che più buia non si può, mista alla (ormai solita) sensazione di claustrofobia. Tra chitarre noise e batterie elettroniche lanciate a folle velocità, KYB non rallentano neppure per un attimo; peccato quasi che la traccia duri però meno di 3', giusto quando sembra decollare a livello melodico, quasi una sorta di coito interrotto. La successiva "Werner" non cambia le coordinate, solo si concede il doppio del minutaggio e qualche deriva noise aggiuntiva.
In definitiva una prova interlocutoria, comunque riuscita ma sulla scia del lavoro precedente. Piacerà ai fan ma il suggerimento, per il futuro prossimo, è quello di ridare un po'di colore pur rimanendo con i piedi saldi negli inferi.
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La recensione Ulrich/Werner (single) di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2018-04-18 00:00:00
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