WE ARE THE BEARS
Tales from the ocean 2017 - Psichedelia, Elettronica, Alternativo

Tales from the ocean

Tales from the Ocean, quando la cornice vale più del quadro

Assorti dai languidi fraseggi di chitarra, i We are Bears, nella propria visione artistica dell’album "Tales from the Ocean", creano atmosfere chillwave talvolta più dedite al synthpop che alla coralità sonora della neopsichedelia stonerosesiana.

Un tratto che si ripercuote su buona parte del disco, dove “Pompei” definisce il marchio di fabbrica della band partenopea, come l’emblema di una sintesi equilibrata più per gli arrangiamenti che per le composizioni, quest'ultime ancora troppo scarne per raggiungere una più che adeguata struttura nei pezzi. Per l'appunto “Fly High” più lenta e mistica rispetto al brano d’apertura raggiunge la qualità migliore del disco, mostrando tuttavia come punto debole, la medesima perpetuità in battute di loop riempite dal sequencer. Difatti l’ispirazione rimane coinvolgente più per idee che però non affondano mai nel concreto, spostando la produzione ad una deriva musicale di musica da accompagnamento e di sottofondo. Un progetto riassunto da un concentrato di ritmi tribali assecondati dalla chitarra che dovrebbe svolgere il rito cerimoniale ipnotico dell’incantatore di serpenti, senza quella stessa incisività orientaleggiante dei Temples o dalla trascendentalità lisergica che un album come More dei Pink Floyd vorrebbe imporre.

Ammorbiditi e sopiti da quest’impasse, “Lights Out”, conserva invece frammenti di pop raffinato che però si dissolvono anzitempo, culminando così prima di una serie di tracce fin troppo soporifiche di metà album, con un accenno all’impetuosità di “Everything is Loud” su una linea guida di “Elephant” dei Tame Impala. Chiudono al meglio i sussulti puntuali di “From far Away” e il giro subliminale di “Flamingo’s Lips” come potrebbe fare una Lullaby dei Cure, lasciando lungo la scia del finale la sensazione di un album ricercato ma non sviluppato a dovere dal duo musicale, fin qui poco avvezzo ad una credibilità più interessante rispetto alla stesura dei pezzi.

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