Remix, elettronica e romanticismo in quattro quarti per Dario Faini, accompagnato da un po' di ospiti.
È interessante il modo con cui Dardust concepisce la propria musica. Non si tratta di un esercizio di creatività che ha un percorso preciso - ideazione, registrazione, pubblicazione. Semmai si tratta di un cantiere che non chiude mai, di un tormento che non passa più, di prospettive non ancora svelate. Pochi mesi fa, Dardust era uscito con “Slow Is”, “terzo-ma-non-proprio-terzo” (come scrisse Letizia Bognanni) lavoro di Dario Faini, che rileggeva parte del repertorio del musicista marchigiano attraverso arrangiamenti minimali per archi e pianoforte. “The New Loud” è l’altra faccia di Dardust, quella più elettronica e sperimentale, messa a nuovo dall’intervento di un po’ di nomi interessanti della scena italiana.
In questo “quarto-ma-non-ancora-terzo” album, Faini approfondisce il discorso dei suoi brani più significativi, trovando ancora una volta spunti inediti in tracce già edite senza che l’ascolto risulti faticoso o, peggio, privo di stimoli o sorprese. “Birth” ha nella voce cristallina di Wrongonyou il compimento che mancava per diventare davvero un piccolo capolavoro. “À Morgun” remixato dagli IISO tira dritto dalle parti dei Moderat portando con sé tutto il conseguente carico di romanticismo mascherato in quattro quarti. “Næturflug” remixato da Yakamoto Kotzuga mantiene lo scheletro pianistico ma guadagna in ritmiche sciolte e in profondità soulstep. I due inediti "Butterflies" e "&DRD" completano il quadro di un disco che è tra le cose migliori uscite a marchio Dardust.
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La recensione The New Loud di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2018-01-16 09:00:00
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