Un ep, di soli due pezzi, uno di 8 e l'altro di 12 minuti. In sostanza i Last Minute to Jaffna è così che si riaffacciano alla scena dopo l'ultimo album "Volume 3". Ci sono alcune novità rispetto al passato che saltano subito all'occhio: le canzoni hanno dei titoli completi invece che essere dei capitoli e il disco stesso si chiama semplicemente "Quattro", invece che rappresentare un volume di un'antologia. Il sound che caratterizza la band torinese però è bello come sempre. Una miscela letale di sludge, doom, noise, mescolati con l'arroganza degna del post-metal più cupo.
Il formato adottato è quello della suite strumentale (anche se la voce fa capolino ogni tanto, è usata a sua volta come suono; insomma il suono è più importantante del testo). I brani sono lunghi, coinvolgenti, nascondono in sé diverse facce: convivono momenti più rarefatti e altri decisamente più densi. L'obiettivo musicale per i LMTJ è sicuramente trascendentale e legato al viaggio. Ascoltare il loro "Quattro" è un'esperienza unica nella sua profondità: un ep molto bello e appassionante. Una perla per chi ama il genere. E li conferma tra i migliori interpreti che abbiamo in Italia.
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