Immaginatevi un gruppo punk di quelli ruspanti che decida di farsi alfiere della causa del ceto medio del nord-est produttivo, cantando contro le toghe rosse, il 740, Roma ladrona e le quote latte. Un gruppo che ripeta, con voce convinta da cowboy delle Venezie, tutto ciò che la incultura (parola loro) del centro-destra ha prodotto, esponendola così chiaramente da rivelarla in tutta la sua pochezza. Un gruppo che ironizzi su Mike Bongiorno che difende l’ignoranza come modus vivendi ottimale, su una Radio Padania che canta, con retorica fascista, le imprese del popolo celtico, sul lavoratore che rivuole indietro le tasse per comprarsi la Volvo nuova, su Haider e sulla new economy. Un gruppo assolutamente politically incorrect, un gruppo che senza tema alcuna saccheggi la tradizione pop, musicale e non, per asservirla ai propri sporchi scopi, arrivando ad una versione dell’inno di Forza Italia unito a Faccetta Nera.
Ed ecco che i Cetomedio colgono questo bisogno sociale latente e con coraggio si fanno carico del fardello. Naturalmente l’effetto grottesco è voluto, l’ironia permea tutta la loro opera, e le risate sono garantite. Aggiungete poi che le canzoni sono godibili e varie, con elementi presi qua e là ad arricchirne il sound, aggiungete che nel disco (10 euro, 500 copie) sono presenti 3 video, testi, media assortiti e 60 (sessanta) mp3 che coprono tutti i dischi precedenti del gruppo, aggiungete che io mi sono proprio divertito a sentirli, ed arriverete al primascelta più cafone e di cattivo gusto di Rockit. Ma meritato appieno. Compratevelo, è un gioiellino.
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La recensione Ketchup o maionese? di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2005-04-20 00:00:00
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