Non prendere caramelline dai gruppetti scarsi, ma chiacchiera volentieri con i Perplex. Che hanno una loro identità. Un po’ anacronistica, ma ce l’hanno. Più che altro sono a metà. Nel mezzo. Bravi con gli strumenti e appassionati, questo è ok. Con l’ occhiolino che spia Deus, Giardini di Mirò o Verdena e il mood fisso nell’ambiente pinkfloidiano di tarda epoca. Ragion d’essere per il cosparso pulviscolo di antichità. La definizione sarebbe: suono amatoriale italiano piuttosto fuori tempo. E non è un limite nè un difetto, ma un’inclinazione.
In fondo però c’è qualcosa che non va (nella direzione degli altri pezzi). E che va (a tempo con le nuove visioni). Un paio di beate perplexità nella pace acquatica. “Millimoli” e “Toille” sono create e sagomate con altri principi. Altre ispirazioni. Altre ninfe. Quelle boccasana delle dee minori che spengono il clima da cantato alla Samuel dei Subsonica e chitarroni ultravioletti, accendendone un altro mille volte più stiloso. E nuovo. Che suona pop e suona breezy. E riempie di fiorellini la stanza. E piace.
E’ l’incertezza delle buone premesse. E promesse brulle. Che se si seguisse la ninfa attuale e quell’attitudine fresh oltre che di buon gruppo con esperienza, si parlerebbe anche di benessere e di sound perbene.
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La recensione Pace Acquatica di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2006-11-02 00:00:00
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