Diciamocelo sinceramente: non è il corno francese sia proprio uno di quegli strumenti che si ascoltano abitualmente nelle radio. Certo nella musica classica ha il suo perché, ma nel mondo della pop-music è praticamente sparito dai radar da almeno quarant'anni. Ecco proprio qui, da qui anzi, si parte per poter comprendere più pienamente "Stranger at Home" di Gaspare Bernardi. L'idea di progressive, non tanto come sperimentazione nei contenuti, ma quanto come sperimentazione nella tecnica, viene lungamente esplorata da Bernardi, che si dimostra abile, abilissimo nel realizzare vere e proprie gemme, almeno dal punto di vista squisitamente della confezione sonora.
Poi certo, pezzi come "Driving on my Mountains" o "Prelude" non sono neppure lontanamente paragonabili ad un pezzo progressive del passato ma quello che rimane, per allargare il discorso all'intero album, è un lavoro certosino, attento e consapevole dei propri mezzi. Consigliatissimo per l'ascolto se si dispone di un stereo con i fiocchi e di un bel paio di cuffie professionistiche. Ovviamente per apprezzare al meglio il corno francese che c'è anche se non si vede (sente) troppo.
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