“Fermi e arresi” è il primo disco dei cosentini Eterae, un concentrato di rabbia punk e rock velenoso.
Non tanto eterei gli Eterae. Il loro suono è decisamente pesante. Concreto al punto giusto.
Sporco e arrabbiato, questo primo lavoro del trio di Cosenza è un concentrato di rock puro che sfocia nel punk e che, per sette tracce, non tentenna neanche per un secondo. Un disco veloce insomma, che non passa però indifferente ma che, al contrario, lascia il segno.
Un inizio più che deciso quello degli Eterae. "Fermi e arresi" spezza la noia generale con una bella dose di elettricità. Quella del gruppo cosentino è una rabbia controllata, pronta ad esplodere da un momento all'altro.
"Dannati noi" apre le danze con il suo punk vecchio stile, sulla scia leggera di gruppi storici del genere come i Nerorgasmo, mischiato con toni ironici e testi pungenti che ricordano molto Il Teatro degli Orrori dei primi tempi. L'irriverenza continua con "Irene", dedica poco romantica e, forse, con le sue chitarre dense e la voce su di giri, pezzo cardine dell'intero album, che riassume alla perfezione l'essenza di tutto. Con "Senza voce" sembra di essere su una specie di ottovolante emotivo, lunatico a più non posso, che alterna secondi più distesi e tranquilli a attimi di folle escandescenza, escandescenza che scoppia completamente in "Margherita" e vira in atmosfere più cupe con "Invisibile". "Venere/Kmer", con la sua brutale ironia, e "Insoddisfacente", con la sua micidiale ira musicale, chiudono il disco in un vortice elettrico.
Con fermezza e decisione gli Eterae hanno posato il primo mattone sul quale costruire la loro carriera. Un mattone con un certo peso. Solido, come il loro rock. Per niente fermo e arrendevole.
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La recensione Fermi e Arresi di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2018-01-16 00:00:00
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