Un'idea ben chiara, ricercata con gusto e consapevolezza.
Nel jazz, uno standard è un tema musicale piuttosto noto che, negli anni, è divenuto un classico del genere e che per questo viene suonato e risuonato più o meno da tutti. Da qui dunque partiamo per capire il lavoro fatto da Daniel Pasotti e Manuel Bonetti, primo nucleo creativo di questo Typo Clan. Se infatti è vero che il gruppo parte da alcuni riferimenti più o meno semplici da individuare (su loro stessa ammissione: «rap anni ’90 italiano e americano, abstract hip hop e pop-rock con artisti di riferimento come Gorillaz, Beck e Jungle»), è poi vero che con questi riferimenti sono stati in grado di creare un amalgama (una crema, appunto) originale di cui è difficile render conto in senso stretto. Le ritmiche sono quelle dell'hip hop («We feel the need, this is an emergency. Do you feel the drum? What are we? We a Typo Clan» cantano proprio in Typo Clan) e infatti è possibile sentire, come in un eco, rimandi persino al Wu Tang o al trip hop britannico; non solo, ci troviamo poi di fronte a fiati spudoratissimi, moog e sintetizzatori, chitarre e cantati in lingua inglese dai toni caldi. Il rischio che tutti questi elementi si fondessero in un mappazzone era dietro l'angolo, eppure tutto suona come deve: ogni suono occupa il giusto spazio e concorre a creare una ricercata rotondità. Ecco la cosa più apprezzabile di questo Standard Cream: un'idea ben chiara, ricercata con gusto e consapevolezza.
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La recensione STANDARD CREAM di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2018-05-02 00:00:00
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