«Un antidoto al tempo che scorre troppo velocemente sulla superficie rispetto a una realtà interiore di riflessione, lentezza e raccoglimento»
L’acqua che scorreva in "Comet" ha portato via con sé ogni traccia delle atmosfere impalpabili e sognanti che risaltavano duranto l’ascolto, lavando via quella sensazione di leggerezza e trasporto verso una dimensione parallela, come un viaggio in perpetuo e costante movimento. Nel nuovo lavoro di L I M non viviamo situazioni certo dissimili a livello sonoro, ma la percezione è quella di rimanere immobili, come se ci trovassimo in una vasca di deprivazione sensoriale, una camera di stasi lontana e protetta dal mondo esterno; dove tutto scorre al di fuori, ma rimane immutato al suo interno, dove non percepiamo nient’altro che noi stessi.
Un luogo di raccolta spirituale e di preservazione, come un iperuranio fortificato, "Higher Living" non si evolve gravitando attorno alle influenze krautrock del precedente ep, ma si pone proprio su di un livello diverso, complice forse l’ecletticità e curiosità di Sofia e di RIVA che hanno saputo plasmare con omogeneità suoni distanti, confezionando un lavoro di intima personalità.
Le progressioni ipnotiche sono soppiantate da momenti di r’n’b opacizzato da climax sonori che vertono verso momenti eterei ma decisi, spaziando tra atmosfere cloud e vapor, oppure toccando episodi di elettronica incisiva e avanguardista, molto vicina ai recenti lavori di Arca, sia da solista che in collaborazione con Bjork.
"YSK" aveva già fatto presagire un cambio di vesti quando fu pubblicata come anticipazione nel primo semestre del 2017: il loop infinito del breve componimento «You should know» (di cui il titolo del brano ne è l’acronimo) riecheggia interpretato da una voce ariosa e avvolgente ed è introdotta da vibrazioni decise e incisive. Mentre la sensazione di doppia velocità, ovvero di un nucleo quasi inamovibile rispetto a ciò che scorre attorno, è riscontrabile nel secondo estratto "Rushing Guy": brano mutevole, la cui fluidità armonica è arricchita da pungenti sonorità metalliche. Essenziali anche i video ad opera di Karol Sudolski (in collaborazione con Anna Magni e Giorgio Calace) che interpretano magistralmente le sensazioni trasmesse dai brani.
Ciò che traspare da questo lavoro è che siano componimenti scritti in momenti e stati d’animo differenti, complice di tale sensazione le note di pianoforte di "Fire Baby (4 U)" o le atmosfere soffuse e lievemente abrasive di "Let it Be", ma la particolarità saliente è l’armonia complessiva che tiene legati assieme i singoli brani, come se il collante fosse una consapevolezza unica, da cui traspare l’Io, ma anche tutte le percettibili sfumature di sensazioni e sentimenti.
La sperimentazione in questo lavoro non è la ricerca di qualcosa di nuovo, ma la manifestazione di una visione personale, la cui omogeneità non è dettata dalla produzione sonora, ma dall’emotività. Perciò la capacità empatica di "Higher Living" può essere traslata anche nella complementarità delle molteplici influenze musicali, che caratterizzano senza interferire con la personalità sonora di L I M, rendendone una precisa testimonianza di una determinata porzione di vita, oppure usando le parole stesse di Sofia «Un antidoto al tempo che scorre troppo velocemente sulla superficie rispetto a una realtà interiore di riflessione, lentezza e raccoglimento».
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La recensione Higher Living di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2018-01-29 09:00:00
COMMENTI (1)
Ho amato tantissimo i pezzi degli Iori's Eyes, pertanto la ragazza si presenta con ottime referenze. L'ascolterò.