Secondo album per i Cado nello Specchio. Prova dignitosa, ma niente di più.
I Cado nello Specchio se ne fregano dell’indie e dei millennials. Stazionano dalle parti del rock and roll ma si nota sin dal primo ascolto che non disdegnano divagare non appena se ne offre la possibilità. “Canzoni a mano armata” può essere considerato come il sunto del loro percorso artistico. Che attinge dalla tradizione elettrica/chitarrosa fino a spingersi dalle parti di qualche delicatezza pop, del cantautorato, della ballata un po’ malinconica, non dimenticando un pizzico di elettronica. C’è tanta roba qui in mezzo (“Digli di noi” ricorda un po’ i Baustelle), bisogna dirlo, e anche i testi, in bilico tra l’incazzoso (“Populisti di merda”), la leggerezza (“La presa bene”) e l’intimismo (“Per non bruciarmi”), svolgono la loro parte.
Il suono vive di parecchi riflessi vintage, in alternanza tra energia e pacatezza, con una capacità innovativa pressoché pari allo zero. Ci può stare quando si vuole rimanere coerenti al proprio credo: dunque, niente da dire. Il problema, quello più significativo, è che le nove canzoni di “Canzoni a mano armata”, nel loro complesso, restano anonime, incolori: impossibile che, in qualche modo, riescano ad appiccicarsi alla pelle. La voce del cantante poi – di certo, non un esempio di espressività – non aiuta in nessun modo e la band piemontese, nonostante i buoni propositi, non va al di là di una prova dignitosa o poco più.
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La recensione Canzoni a Mano Armata di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2018-09-28 00:00:00
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