Il gruppo di Alessandra Gismondi giunge alla seconda prova discografica dopo l'esordiointitolato "Bambina atomica", riuscendo a stupire per la notevole prova discografica,viste e considerate le impressioni negative che avevano suscitato al sottoscritto altempo di una loro esibizione live.
Il giudizio positivo finora espresso acquistaancora più valore quando fra i credits si legge che la mano di Manuel Agnelli èintervenuta solo in preproduzione, a dimostrare che stavolta la band romagnola ha fatto(quasi) tutto da sola. In effetti già il singolo apripista "Elettrica" incuriosisce nonpoco l'ascoltatore con le sue linee melodiche che ricalcano le soluzioni dei Prozac+;tuttavia questa osservazione potrebbe risultare un'arma a doppio taglio che nonrenderebbe giustizia alla musica del gruppo romagnolo.
Ci sono infatti i 16 pezzirimanenti che sono curati non poco, fin dall'iniziale "Prova a dominare i miei respiri",pezzo con chitarre effettate e sezione ritmica in gran spolvero; come molti di voisapranno molti brani vivono di strutture punk ma anche di ricche melodie che si lascianoascoltare: "Superstar", "Luminosa" e "Miscela" sono 3 titoli esemplari di questa ricettafirmata dal quartetto, che non si è accontentato stavolta dei soliti tre strumenti rocke ha aggiunto una piccola sezione d'archi, senza dimenticare il caldo apporto di organihammond, minimoog e mellotron.
Insomma, l'aumento del budget è stato investito nelmodo migliore, almeno da quello che potete sentire; forse il difetto/pregio di "Velluto"è che si caratterizza per un sound troppo amalgamato che 'solca' abbastanza spesso glistessi terreni.
Ma in fondo i (P)itch non chiedono più di tanto: quest'album silascia ascoltare con molto piacere, risultando alla fine meno scontato del previsto euna bella sorpresa per le intuizioni che troverete al suo interno.
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La recensione Velluto di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 1999-05-14 00:00:00
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