Soffrire meglio, soffrire tutti
Piange nel mio cuore / Compe piove sulla città. / Cos'è questo languore / Che penetra il mio cuore? / O dolce brusio della pioggia / A terra e sopra i tetti! / Per un cuore che si annoia / Oh il canto della pioggia! / Piange senza ragione / In questo cuore che si accora. / Cosa! Nessun tradimento? / Questo dolore è senza ragione. / È certo la peggiore pena / Di non sapere perché / Senza amore e senza odio / Il mio cuore ha tanta pena.
Citare Verlaine ci aiuta a capire che per entrare nel disco d'esordio di CRLN, la comprensione emotiva è importante. Partiamo da una premessa: “Precipitazioni” è un disco bellissimo e conferma tutto ciò che di buono era da confermare dall’ep di debutto.
Nell'intervista rilasciata a Rockit, CRLN ha sottolineato come molti commentatori nel riferirsi alla sua musica menzionino il soul o altri generi, magari accostabili al suo profilo ma non del tutto aderenti al suo background musicale. Di “Blu” diceva che si tratta di una canzone d'amore atipica raccontata attraverso un filtro blu, un filtro triste e malinconico che annuncia il mood triste e malinconico che pervade la maggior parte dell’album. Quasi a trasporre in note le sfumature cerulee del Picasso nella sua prima fase artistica, quella più demoralizzata. Ma infondo dal soul al blues il passo è breve, e il blues prende il suo nome proprio dai blue devils. Possiamo quindi già abbandonare ogni definizione sonora e accettiamo l’influenza di questi generi solamente in termini attitudinali.
Quello di CRLN è un caso di pop elettronico, in Italia, più unico che raro, dal respiro internazionale, in grado di guardare allo stesso tempo ai The XX come a Bonobo pur mantenendo le radici sempre ben salde a San Benedetto del Tronto, nella tradizione cantautoutorale italiana che contraddistingue la maggior parte degli esponenti della nostra classifica, da Carmen Consoli a Elisa. La componente elettronica (curata da due importanti producer del mondo hip hop come Gheesa e Macro Marco) propende verso sonorità r'n'b e influenzate dalle atmosfere cupe e disilluse (che ricordano “Disco Inverno” di Mecna, altro artista del roster Macro Beats), ma viene bilanciata dalle raffinate strutture musicali imbastite dal vero e proprio “architetto” di "Precipitazioni", Alberto Brutti (archi e pianoforte), creando un interessantissimo impasto sonoro sul quale la suadente voce di CRLN si adagia ogni volta con la grazia e la leggiadria che solo chi ha mollato danza classica per studiare canto può possedere.
Ad impreziosire questo mix esplosivo le importanti collaborazioni di Dutch Nazari in “Da capo” e di Nicola Togni, precedentemente conosciuto come uno dei principali esponenti della setta massonica di Diesagiowave ed ora noto col suo progetto musicale Enne.
CRLN, dal canto suo, preferisce la definizione di emo-pop. "Precipitazioni" non è un album deprimente, ma piuttosto un caldo e rassicurante abbraccio in grado di risollevarci in un momento di sconforto. I problemi di CRLN si fanno metafora dei problemi di tutti creando così la netta sensazione che le canzoni ci capiscano, coadiuvate dall’avvolgente voce della cantante e dalla sua andatura lenta, si diffondono per le membra come Lexotan somministrato via auricolare. Quest’album vuole impartirci una lezione importante, “stare male è una terapia inevitabile”, ed i periodi difficili si pareranno nel corso della vita di chiunque. Non si tratta di augurare la sofferenza a nessuno ma si auspica una sofferenza migliore per tutti. Abbinata, magari, alle colonne sonore che le sono più consone. Un album che, se ascoltato in determinate condizioni, si carica di sfumature e di una magia del tutto inaspettate.
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La recensione Precipitazioni di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2018-03-22 09:00:00
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