Marlene Kuntz Bianco sporco 2005 - Rock, Noise, Indie

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Era di non molti mesi fa l’uscita dell’ep “Fingendo la poesia”, tappa intermedia che a ragione pensavamo costituisse le prove generali per questo nuovo album. Sicché in questo inizio di primavera è arrivato “Bianco sporco”, disco dalle coordinate sonore insolite rispetto a quanto il terzetto (divenuto tale dopo l’abbandono del bassista Dan Solo) ci aveva finora proposto. In realtà il processo aveva avuto inizio con quel “Senza peso” che per alcuni certificava il raggiungimento della maturità, mentre per altri - sottoscritto compreso - significava più semplicemente un episodio in cui i cuneesi avevano cercato di sperimentare nuovi percorsi. Ciò fin dall’evidente necessità (sarà stato così?), da parte di Godano, di usare in maniera diversa le sue dote vocali, scelta che in “Bianco sporco” viene definitivamente legittimata. E la legittimazione deriva anche dagli arrangiamenti - sempre meno ‘ortodossi’ rispetto agli esordi - e sempre più vicini ad una tradizione melodica italiana (il singolo “Bellezza” ne è la palese dimostrazione). Non si dimentichi, infatti, che l’ep di cui sopra conteneva le cover di “Non gioco più” e “Alle prese con una verde milonga”, tracce la cui interpretazione svela adesso molte sfumature allora inedite.

Questa lunga premessa per dire che il sesto capitolo nella carriera dei Marlene Kuntz ci sembra effettivamente ‘diverso’ dai suoi precedessori, distante a tratti anni-luce. E se il fatidico ‘primo ascolto’ spiazza letteralmente, nei successivi ci si accorge di aver giudicato in maniera frettolosa il cambiamento di rotta. Stavolta mancano infatti (anche se non del tutto) le irruenze tipiche dei Nostri, le chitarre noise, gli assalti sonori, ma in compenso troverete - sempre che vi interessi - canzoni col piglio diverso rispetto al passato.

Insomma, un disco che muta ascolto dopo ascolto, come ha giustamente azzeccato - più che osservato - un collega della carta stampata; è questa la formula migliore per descrivere un’opera che si guadagna la vittoria ai punti solo dandole più di una possibilità. Provate a sfidare i vostri pregiudizi… “e vaffanculo il giusto alla schiera degli insensibili”.

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La recensione Bianco sporco di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2005-04-27 00:00:00

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