I liguri Allconverse sfidano le tendenze e propongono un disco sporco e affilato, non pienamente convincente ma che lascia ben sperare per il futuro
Parlare di un album come "Empty Kitchen" nel 2019 significa imbarcarsi in un viaggio a ritroso di trent'anni, nella dimensione spazio-temporale della musica analogica, sudata e sporca che ha avuto in gruppi come i Pavement i suoi capostipiti. È nel sottobosco del lo-fi che gli Allconverse (vero e proprio nome parlante) cercano riparo, offrendo una produzione volutamente anti-commerciale e approssimativa, in omaggio a una cultura che sputa sopra patine e riflettori per trovare nelle ombre la propria forza artistica. Il risultato, tuttavia, convince solo in parte.
Premessa necessaria: "Empty Kitchen", se ascoltato senza una necessaria contestualizzazione, rischia di apparire come un'accozzaglia di suoni registrati alla buona e messi insieme a formare un album ai limiti dell'incomprensibile, almeno nella prima parte. La sguaiatezza dell'omonima traccia di apertura, la malinconia annacquata di "Prendimi" e la sterzata grunge di "Alice In Wonderland" fanno parte, in realtà, di un preciso manifesto poetico: i genovesi Allconverse si dichiarano «consapevoli del rischio di pubblicare in low fi», laddove gli standard musicali e di fruizione del pubblico sono orientati assai diversamente.
Il rischio, per usare le parole del gruppo, è tutto qui: nell'eventualità non troppo remota di risultare anacronistici e fuori dal tempo. "Empty Kitchen" è un prodotto per nostalgici e per i cultori dell'alt-rock duro e puro: se si accetta questa premessa, il resto verrà da sé.
Da segnalare la quarta traccia, "Jolene", un delicato assolo di chitarra che chiude la parte dell'album registrata on stage. Il secondo capitolo offre all'ascolto altri due pezzi: l'affilata "You Know You're Right", di Cobainiana memoria, e la medievaleggiante "Sail Storm", che si discosta completamente dal tenore degli altri brani. È un epilogo strano, questo: la macchina lo-fi si spegne a lascia il posto a una toccante sinfonia al piano sorretta da archi, una composizione d'orchestra non certo sontuosa ma che risulta abbastanza scollata dal resto delle tracce.
Gli Allconverse, nel loro sito ufficiale, promettono un nuovo album in uscita nel 2019/2020. La curiosità c'è, così come c'è la consapevolezza che la band ligure ha scelto una strada artistica difficile e coraggiosa. Staremo a vedere quali saranno i risultati di questa crociata lo-fi.
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La recensione Empty Kitchen di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-05-23 09:53:00
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