Auden
Non ti piacerà 2018 - Punk, Indie, Emo

Non ti piacerà

Di band come gli Auden c'è necessità per ricordarci, di tanto in tanto, che la musica non è solo biglietti venduti, certificazioni, classifiche, likes e date dei tour, ma anche sincera voglia di fare qualcosa di bello e basta

Se il titolo vi sembra una provocazione, sappiate che è così. Perché gli Auden non sono gli ultimi arrivati e lo sanno bene che la loro proposta musicale non è roba per tutti o di tutti i giorni. Fa bene rivedere la loro storia: si formano negli anni '90, intorno alla scena hardcore di quegli anni, incidono un demo bellissimo, "Love in conspiracy" che resta in un cassetto per più di 10 anni, quando la coraggiosa V4V Records decide di ristamparlo. È una folgorazione: un dischetto sincero e autentico, capace dopo tutti quegli anni di veicolare ancora tutto il sentimento che il loro emocore porta con sé. Ne consegue un disco, "Some Reckonings", che ci mostra una band in formissima dopo più di dieci anni di stop. Col disco arriva anche qualche concerto, compresa un'apparizione al MI AMI Festival, ma gli Auden non sono una band che fa i dischi per un disperato bisogno di emergere o farsi notare. Infatti sottovoce arriva anche questo "Non ti piacerà", stampato in 100 cassette sempre da V4V. La prima e fondamentalmente unica differenza con le produzioni precedenti è il passaggio all'italiano. 
Più volte e da più parti si è criticata la pronuncia inglese degli Auden, forse per questo la band ha deciso che fosse ora di provare a scrivere qualcosa in linguamadre, anche qui non per manie di protagonismo ma con sincera vocazione (nonostante la situazione attuale della musica italiana insegni come ci sia poco spazio, a differenza di 15 anni fa, per le band che cantano in inglese).

"Non ti piacerà" contiene 5 brani registrati circa un anno fa. L'impianto musicale è sostanzialmente quello di sempre, emocore dominato da un chitarrismo dolcemente insistente (senti "Marcire") e la voce pigra e corale che tira sempre un po' indietro, come il fiatone che ti lascia un groppo in gola. Il brano migliore del lotto è "Rissa", che parte tiratissima e continua la sua corsa fino a infrangersi col suo andamento lancinante e dolceamaro verso i cori finali che trasmettono un sentimento mastodontico. Sono piccoli dettagli, una vocale allungata, un riverbero, un crescendo, a dipingere il senso di resa dopo una lunga corsa in cui si è cercato di raggiungere un traguardo forse irrealistico, perché nelle emozioni umane l'allenamento non serve a niente, serve piuttosto mettersi in gioco e sperare di non arrivarci troppo spompati e senza infortuni. 
Lo stesso sentimento di resa, con un pizzico di autoironia, che ritroviamo nel titolo di questo ep. Ma di band come gli Auden c'è necessità per ricordarci, di tanto in tanto, che la musica non è solo biglietti venduti, certificazioni, classifiche, likes e date dei tour, ma anche sincera voglia di fare qualcosa di bello e basta. Lunga vita.

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