Come una preghiera laica da recitarsi al mattino: "Radio Mantra" dei Black Beat Movement
Caldo, carnale e in crescendo: un album denso e pregno di contenuti, spunti e riferimenti questo "Radio Mantra" dei Black Beat Movement. Il gruppo di Milano, certamente non l'ultimo arrivato in fatto di black music e nu soul, sforna un disco che, fin dalla prima canzone, "Red Rocks" (di cui è stato tratto anche un bel video), si impone per la forza del suonato, di una cura giustappunto per il suono che, anziché renderlo asettico e privo di umanità, fa come esplodere la fisicità degli strumenti.
Ci troviamo di fronte, senza alcun di dubbio, a un album suonato, anzi suonatissimo: ma d'altronde non ci si poteva aspettare niente di altro dai Black Beat Movement che hanno fatto della dimensione live la loro cifra stilistica, per altro calcando i palchi di mezzo mondo e divendoli con grandi nomi come De La Soul, Alpha Blondy, Julian Marley, Africa Unite, etc etc.
Tuttavia, lungi dall'essere innovatori a tutti i costi, i Black Beat Movement in "Radio Mantra" non si limitano soltanto a limare e definire meglio la loro formula, già rodata: grazie infatti ad una serie di collaborazioni davvero molto prestigiose, questo disco ha una marcia in più, una linfa vitale che gli scorre nelle vene e lo rende, al tempo stesso, perfettamente nel solco del gruppo milanese e qualcosa di altro. Si prenda ad esempio "Lagoon", pezzo arricchito dalla tromba di Roy Paci: dal funky e dal groove originario l'apporto di Paci dona sfumature smooth e jazzy, rendendo Lagoon uno dei pezzi migliori dell'intero album.
Altra menzione d'onore per "Woman": il featuring dei Technoir (a proposito che bomba è il loro nuovo video?)pettina il pezzo in maniera sorprendente, proiettando i Black Beat Movement direttamente nel ventunesimo secolo. Una canzone elegante, giocata tutto sul togliere piuttosto che sull'aggiungere effetti ed effattacci, un esercio di stile non fine a se stesso ma che fa della grazia la propria ragione d'essere.
Rimanendo in tema, "Edera", la prima canzone in italiano della band, vede la collaborazione di Ghemon: e qui ci si ferma. Ci si ferma perché la qualità media si alza, si alza e si alza ancora: forse i fan della prima ora potrebbero storcere il naso per la scelta di cantare in italiano ma, a conti fatti, qui tutto funziona. Ghemon, in evidente stato di grazia dopo "Mezzanotte" (qui la nostra intervista), rende oro tutto ciò che tocca: ecco perché stiamo parlando di una canzone con riflessi dorati. Suonata alla grande, cantata alla grande e pensata pure meglio.
"Radio Mantra", per tirare le fila, è un grande album, non il più coraggioso e innovativo dell'anno, ma a livello di suonato e produzione dei pezzi, teme pochi rivali. Quindi non vediamo l'ora di sentire i Black Beat Movement sul palco del MI AMI 2018 (per tutte le informazioni cliccate qui): per ballare, vivere e recitare, come una preghiera laica al mattino, ancora una volta le loro canzoni sotto cassa.
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La recensione RADIO MANTRA di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2018-03-27 00:00:00
COMMENTI (1)
Band e disco ASSOLUTI! da non perdere i loro live. Energia, sound, passione, beat e.... taaaaanto soul & funky. Be crew in life!