Scopro sempre con maggiore piacere che gli esperimenti musicali nella nostra penisola non mancano e indubbiamente questo duo di Prato ne e' una dimostrazione.
I Plastic Violence sono gia al secondo demotape e propongono un suono che colpisce nel bene e nel male.
Devo ammettere che il primo ascolto mi ha lasciato un po interdetto e tutt'ora non riesco bene ad inquadrare questo demo che si apre con Parabiosy un' angosciante miscela di loop, chitarre, tastiere e campionamenti .
Tra le sequenze elettroniche del secondo brano, M13, si distinguono accenti metal, peccato che le liriche in inglese non siano del tutto comprensibili.
Deviazione melodica, per modo di dire, con A Violent Life, anch'essa tra campionamenti, scratch, arpeggi di chitarra e batteria... non sarebbe male ma il suono risulta un po' troppo "impastato".
Il lato B mantiene la stessa linea sonora; si comincia con Airport'95 dove un effetto di onde marine (?) fa da sfondo alla voce pesantemente filtrata (avete presente Bono Vox in ZooStation?... beh molto di piu...) e a una drum-machine.
Nonostante la qualita' audio, Christian Barnard e' uno dei brani migliori tanto che nell'ascolto la mente e' volata in alcuni tratti ai Prodigy.
Ancora loop, drum-machine e chitarra in Quiet Down Weird,stavolta con voce femminile, per un brano di cui non si riescono ad apprezzare tutte le sfumature sonore in quanto alcuni strumenti sono nascosti dal fruscio.
A essere sinceri non riesco a dare un giudizio definitivo sul demotape... indubbiamente si sente la ricerca di originalita' sperimentando suoni elettronici misti a chitarre cupe e distorte; alcuni spunti sono molto interessanti ma non capisco se il suono angosciante sia voluto, oppure se sia dovuto a una registrazione non perfetta che spesso non permette di apprezzare alcuni campionamenti di cui si avverte solo la presenza... aspetto percio' al piu' presto un bel demotape di qualita', convinto che le pot .
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La recensione Plastic Violence II di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 1999-01-12 00:00:00
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