La produzione non è poi malvagia. Anzi. Per un lavoro, come è in questo caso, autoprodotto – per giunta frutto di una band giovanissima – il risultato è senza dubbio sopra la media dei tanti demo che sbarcano a fiumi a ROCKIT. Insomma: il suono è pulito, divertente, nitido. I Cruska, poi, ce la mettono tutta per rivedere con un pizzico di coscienziosità uno ska ormai in fin di vita. Riescono a dargli qualche venatura prettamente rock. Qualcosa di lievemente più frizzante. Si sente che hanno passione, che tentano – senza riuscirci se non per brevi tratti – di scappare da un clichè che pare star loro un po’ stretto.
“Non perdere il sorriso” ti trascina – anche per un testo non proprio scontato ed un bel bridge – sebbene vada, esattamente come gli altri due pezzi del breve demo, a reinserirsi completamente nel festaiolo ambito ska. E in quel contesto, tuttavia, i Cruska non sfigurano.
Il punto è: in ognuno dei tre pezzi c’è una intuizione non abbastanza sviluppata, lasciata inspiegabilmente morire. Un piccolo asso che va recuperato, che quando il pezzo riprende la sua struttura canonica ti viene da dire “ma no, dai, potevate andare in quella direzione”. Nel primo pezzo è l’intro seguito da un discreto arpeggio. Nel secondo è il vivace giro armonico. Nel terzo, come detto, è il bridge. Ripartire dagli spunti più originali, per tentare di rinnovare un genere arroccato sui suoi ammuffiti canoni. Ma la strada da fare – lo dico per non fraintenderci e per non fraintenderli – è comunque tanta.
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La recensione s/t di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2005-05-03 00:00:00
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