Dall'Appennino un disco ballabile ma dal tono ironico e agrodolce
Sarà la copertina o magari il titolo, ma già dal primo impatto, “Delicato” ti cattura e incuriosisce, non tradendo alcuna aspettativa. Perché, dopo quasi tre anni dalla pubblicazione del loro primo ep, i Traditori, in poco più di mezz’ora, ti sparano in faccia storie d’amore quasi assurde, quadretti di vita sociale al limite del paradossale e più in generale di risvolti della quotidianità in apparenza piccoli ma raccontati con piglio distaccato ma talvolta agrodolce, con il pregio di farti cantare immedesimandoti in contesti al limite eppure, stranamente, un po’ vissuti.
Se “Treno” o “Povero Sfigato” ben raccontano con scazzo e un’ironia al limite del cinismo un certo disincanto e sfiducia nei confronti di un presente più grande di noi e arido per le nostre aspettative, “Coriandoli” e “Interstella” lasciano spazio a momenti più intimi e raccolti; il tutto tramite testi divertenti, catchy e dal ritornello facile unite a sonorità ballabili e ricche di synth con non pochi riferimenti a quel pop anni ’80 al giorno d’oggi tornato protagonista.
Perché, in fin dei conti, “Delicato” lo si potrebbe inserire in quell’onda lunga che è il nuovo pop italiano che trova come punti di riferimento, in primis, i Thegiornalisti, ma con un punto di vista che li differenzia, anche se un po’ da affinare, decisamente più ruspante e istintivo, in grado di farti cantare, ballare e in parte, perché no, anche un po’ riflettere.
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La recensione Delicato di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2018-07-17 00:00:00
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