Empty Suitcase, il lato notturno degli Homelette
Dalle ammiccanti armonizzazioni vocali retrò, il sound degli Homelette viene traghettato da un mondo sognante verso le intuizioni di un pianoforte capace di nobilitare i morbidi contrappunti di chitarra. Un equilibrio di arrangiamenti e suoni che come gocce d’acqua culminano nella risacca del mare di “Ghost”. La consueta eleganza di Empty Suitcase matura definitivamente con “A Thousand Winters”, partentesi notturna in grado di evocare l'aurea jazz di Giorgio Gaslini nell'opera cinematografica La Notte di Antonioni, elevandosi così a brano più bello dell'ep.
D’un tratto la produzione si sposta verso l’elettronica di “Space”, trasportando la quiete della musica da salotto nella chillwave meno analogica. Una pulizia degli spazi sonori coerente con il progetto che prosegue ancor di più nei brani successivi grazie ad una voce colorata dai riverberi ben definiti e dagli elementi strumentali. Peculiarità che seppur gradevoli, rischiano di confinare la maggiore evanescenza delle composizioni finali ad una serie di esercizi di stile. Tuttavia “Song for U.” appare come il brano più articolato e più efficace in questo senso, svelando ancora meglio la via maestra degli Homelette. Empty Suitcase rimane una rarità discografica di suggestioni etere, quasi meditative, dove d'altro canto il disco sembra essere più il pretesto che non il fine di un discorso espressivo sviscerato dal duo pugliese.
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La recensione Empty Suitcase di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-03-13 12:19:00
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