Un liscissimo pop rock con venature elettroniche si declina nei nove brani di “Redemption”, il secondo album dei campani Cosmorama
Un liscissimo pop rock con venature elettroniche si declina nei nove brani di “Redemption”, il secondo album dei campani Cosmorama, che puntano tutto sul feeling tra la melodia magnetica e i testi impegnati.
Singolare il connubio tra la graffiante voce maschile e la più pulita voce femminile, il cui sodalizio dona riconoscibilità al progetto, benché la formula sia ancora da amalgamare un po’ meglio (spesso la pur gradevole voce femminile risulta troppo alta sia rispetto a quella maschile che rispetto agli altri strumenti).
A livello di contenuti, “Redemption” si costituisce come una finestra senza filtri sulla realtà contemporanea, spostando di volta in volta la propria lente di ingrandimento sulle ingiustizie, sulle atrocità, sull’insensatezza delle guerre, condannando la violenza di ogni genere e tipo, e trovando soprattutto nel consumismo, nel materialismo e nella globalizzazione alcuni dei capri espiatori più evidenti e nocivi per la società.
Apprezzabile l’intenzione di proporre queste riflessioni attraverso canzoni energiche e dal sound internazionale, trasmesso non solo dai testi in inglese ma anche dai suoni e dalle soluzioni degli arrangiamenti (Cranberries ed Evanescence sono i riferimenti più immediati, ma scavando a fondo tra le tracce si possono recuperare anche ispirazioni new wave anni 80 e richiami alternative rock anni 90).
Un disco che conferma le potenzialità della nuova formazione di questa band salernitana anche se la sensazione finale è che sia tutto troppo studiato e patinato: sciogliendo un po’ di più le proprie catene mentali che li legano ai loro punti di riferimento, i Cosmorama possono volare molto più in alto. Glielo auguriamo.
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La recensione Redemption di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-04-29 12:00:15
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