Dal Veneto al cielo parte un volo che farà cinque scali guidato dai Virtual Time.
"From the Roots to a Folded Sky", i Virtual Time mettono subito in chiaro dove vogliono arrivare, per provare a toccare anche solo con un dito quel cielo che ha già consacrato tutte le band a cui si ispirano e il cui suono è onnipresente nella discografia del gruppo veneto.
Dall'inifinita scala per il paradiso alla lunga via per il massimo di chi vuole fare rock 'n' roll, il percorso per arrivare là in alto è lungo e i Virtual Time sembrano saperlo facendo partire un progetto lungo 5 dischi che usciranno nel giro di un anno e di cui questo è il primo passo.
L'ambizione non è però la sola caratteristica che hanno sviluppato in questi anni. Per quanto le origini e le radici sottolineate anche dal titolo dell'album siano sempre ben evidenti e presenti, con "From the Roots to a Folded Sky" si inizia a cogliere un inizio di maturità che porta inevitabilmente anche un po' più di originalità rispetto al primo singolo targato ormai 2013.
Si passa così da ballad come l'apripista "Charmed" o la più elaborata "Down and Cry", il brano con la data di nascita meno recente, a pezzi "U2eggianti" come "Beyond the Sun" e a canzoni di chiara matrice folk come "The Others" o "Just You", passando anche da "Alligator", che per quanto sia praticamente una cover dei Led Zeppelin è comunque un brano ben fatto.
Primo scalino superato quindi, staremo a sentire se con gli altri quattro i Virtual Time arriveranno almeno alla stratosfera, ma la direzione pare essere quella giusta.
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La recensione From the Roots to a Folded Sky di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-03-19 11:04:42
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