Con il sarcasmo demenziale di una band un po' folle, un disco scanzonato dalle ritmiche rock e pop
“Sono bello ma non sono affascinante, guardo l’erba del vicino verde che gli cresce, depurato dalle donne e dalle cosce, con lo sguardo lesto guardo il gatto dopo il pesce, m’annoio m’annoio m’annoio….”. Si apre così l’album dei Bromuro: con il sarcasmo demenziale e la depravata noia di una band un po' folle che ci manda subito a quel paese. All’apparenza sembrerebbe quasi un lavoro di musicisti di primo pelo che sparano scemate per divertirsi, tanto da indurre l’ascoltatore a pensare: “ci sono o ci fanno?”. In verità il gruppo è attivo da diversi anni e compone ritmiche rock, con venature pop e jazz, scanzonate, ariose e divertenti. Ascoltiamo questa manciata di canzoni che non ci cambierà la vita ma ci farà battere il piede dall’inizio alla fine.
L’apertura è affidata all’irriverente “E vaffanculo a te” che sembra riscrivere il concetto dello star bene con sé stessi: la versione di un uomo stanco e che si trascina, ma talmente capace di prendersi in giro da far invidia a tutti quelli che mancano di senso dell’umorismo. “Non sei più tu” è una vignetta sonora intrisa di jazz, in cui passato e presente si confondono alla ricerca di un’identità. L’ “impiegato perfetto” rappresenta quella schematica e ipocrita maniera di sentirsi completi di fronte agli altri, nonostante le nostre incompiutezze; mentre “Mi fai intrippare” è un inno rock alla irresistibile sensualità femminile. Il tutto sempre miscelato da acida demenzialità.
Nulla che voglia cambiare il mondo, si sa; tutt’al più canzonarlo, prenderlo in giro e i Bromuro lo fanno divertendosi.
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La recensione E ...Vaffanculo a te di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-03-23 22:26:57
COMMENTI (1)
Egregio/a recensista Buongiorno,
La ringrazio per aver preso in considerazione
le canzoncine degli ignobili mentecatti Bromuro
Fossi stato lei avrei però prima di diffondere queste parole e pensieri
ilari , divertenti positivi ,sarei stato più attento alla semiologia perversa che si evince
nei messaggi postsubliminali impliciti di ogni traccia
E' evidente che lei Egregio/a Maestro/a non abbia voluto dare il giusto peso
a questa specie di banda da circo come si meritebbe , ovvero classificarli
come imbecilli disarmonici e non certo dei musicisti capaci cme Lei si è espressa!
Comunque capisco la sua imparzialità giornalistica buonista
Grazie !
Un anonimo della band!