Praino Il Disco di Praino 2018 - Cantautoriale, Pop, Indie

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Melodie pop e testi schietti dal sapore malinconico, come racconto di una generazione che vuole diventare adulta

Le sette canzoni scelte per l’album di debutto del bolognese Praino, confezionano un prodotto dal sincero valore espressivo: protagonista la voce, che si impadronisce di melodie pop e le ricopre di malinconia autoritaria, pretendendo ascolto, ottenendo interesse. I suoni semplici e diretti, su testi che parlano di vita vissuta tra università, studio, insoddisfazioni, primi amori, non sono una forza dell’inventiva ma mantengono alta la loro energia dal punto di vista compositivo. Con un istinto per la forma canzone di inconfondibile discendenza cantautorale, “Il disco di Praino” incastra buoni impasti vocali, chitarre acustiche, batteria, ritmicità leggere ed orecchiabili a dar spazio alle emozioni, quelle più incomprese della sua generazione. Per attitudine canora ricorda un po’ Giuliano Sangiorgi, ma col passo del songwriter felpato.

Nelle sue canzoni ci racconta: di domeniche mattina dall’odore di agnello, psicanalisi da passeggio, gite fuori porta con il pensiero del lunedì imminente (“Agnello”); della noia (“Spleen”) che uccide sempre, specie di domenica, le anime di giovani senza fissa occupazione alla ricerca del proprio posto nel mondo. Gli stessi giovani cantati in “Disagio monolocale”, loculo di conflitto tra aspirazioni, sogni e realtà, che vivono pure le relazioni sentimentali a tempo determinato. L’album è un distillato folk pop molto diretto, che si esprime con toni schietti, bordeggiando l’ironia di alcuni brani (“Radical chic”) e ripiegando nell’intimismo insoddisfatto (“Faccio fatica”, “Martedì alle tre”, “Do disdetta”). Allietato dalla diffusione di ritmi e consolatorie melodie, il lavoro di Praino non rappresenta l’esempio di una generazione incazzata col sistema a suon di punk rock, ma di giovani in volo sulla rotta della malinconia.

Mai troppo banale, a volte poco incisivo, nasconde di certo ottime spinte in “Spleen” e “Faccio fatica”. Nell’insieme, attento alle sfumature e alla ricerca di certe sonorità aggraziate, malinconiche e incompiute come il passaggio dalla gioventù all’età adulta. Senza prendersi troppo sul serio.

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La recensione Il Disco di Praino di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2018-07-17 00:00:00

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