Uno schiaffo alle generazioni passate in chiave folk-pop.
I ragazzi de La Bottega del Compensato tornano a farsi sentire a distanza di due anni dal loro debutto con l'album "Autoctoni". A livello contenutistico, troviamo un filo conduttore che percorre la quasi totalità del lavoro. Infatti, a fare da sfondo alla componente sonora, troviamo espresso più volte un senso di indifferenza ed incapacità di comunicazione tra persone, rafforzato qui da differenze di stampo generazionale più o meno evidenti. In brani come "Insolito Baudelaire", ad esempio, questo sentimento di indifferenza si palesa fino a trasformarsi in distacco totale nei confronti di coloro che "sparano cazzate dettate da un telegiornale". In "Posto Maleducato", invece, si criticano le generazioni passate rimarcando una sorta di superiorità intellettuale nei confronti delle stesse ed il fatto di essere riusciti a vivere la propria giovinezza nonostante tutto quello che "ci hanno messo davanti". Sul finire del disco emerge poi il desiderio- e l'invito- di partire e lasciare alle spalle tutto ciò che esiste di negativo e mediocre per seguire la propria felicità.
Dal punto di vista musicale Autoctoni oscilla tra influenze folk e pop, con una grande presenza di strumenti acustici ai quali si affiancano tastiere, chitarre elettriche e bassi, alternando brani dai ritmi incalzanti a ballate nelle quali i battiti si distendono. La Bottega del Compensato ci offre così una buona prova che ci lascia ben sperare per i lavori futuri.
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La recensione Autoctoni di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-03-25 13:26:27
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