Primo ep di un progetto dedicato alle stagioni che promette di colpire ancora al cuore.
Disegnare l’estate con le sfumature malinconiche dei mesi più freddi, tra il blu, il nero e le profondità di una ricerca personale e attenta: questo ep, primo di una serie dedicata alle stagioni, è un piccolo ritratto di momenti introspettivi, scelte da fare e racconti minimali, e poggia tutto sulla morbida e scura vocalità di Sylvia. Cantautrice che sapientemente cuce ogni brano sulle sue corde, tese e limpide al tempo stesso, quasi fossero mare in tempesta e lei sapesse bene come navigare, in questo lavoro si insinua e dilaga tra le note: dall’elettronica lineare e scivolosa di “Sono verticale”, essenziale nei suoi movimenti che sembrano grandi respiri che si spostano in ambienti ristretti, alla vena soul che affonda le mani in panorami gotici in “Schianti”, sospesa tra finestre socchiuse e lampi sintetici. A chiudere la demo version di “Lo spettacolo”, una voce e un piano per immergersi nel gran finale di qualunque storia, con un futuro aperto e una lapidaria certezza ripetuta a forza, quasi fosse un rito per ribaltare la sorte: “stare soli fa una gran paura”.
A due anni da “Senza Fare Rumore”, Sylvia torna con un progetto fatto non solo di musica (ad affiancarla la video artista italo-australiana Rebecca Salvadori) che promette di colpire al cuore come il lavoro precedente: “Estate”, in questo caso, non ha nulla a che vedere con la spensieratezza e il sole, ma è soltanto la fase di una corsa, il passaggio di un’anima elegante che si evolve e si muove in cerca di sé.
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La recensione ESTATE di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2018-07-26 09:00:00
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